Con Sentenza n. 22 del 2024 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale dell’articolo 2, primo comma, del decreto legislativo 4 marzo 2015, n.
23, limitatamente alla parola “espressamente”. Tale disposizione, quindi, è stata
ritenuta illegittima nella parte in cui, nel riconoscere la tutela reintegratoria, nei casi
di nullità, previsti dalla legge, del licenziamento di lavoratori assunti con contratti a
tutele crescenti (quindi a partire dal 7 marzo 2015), l’ha limitata alle nullità sancite
“espressamente”.
Ne consegue che il regime del licenziamento nullo è lo stesso, sia che nella disposizione imperativa violata ricorra l’espressa sanzione della nullità, sia che ciò non sia testualmente previsto, sempre che risulti prescritto un divieto di licenziamento al ricorrere di determinati presupposti.
Contratto d'affitto di azienda
L'affitto di azienda è un contratto con il quale un soggetto (locatore o concedente) consente a un terzo (affittuario) il diritto di utilizzare la propria azienda dietro il corrispettivo di un canone.
L'istituto è previsto dal codice civile all'art. 2562 che rinvia al precedente art. 2561 che disciplina l'usufrutto dell'azienda.
Pertanto sia all'affittuario che all'usufruttuario si applica la medesima disciplina. ?Il contratto di affitto può riguardare l'intera azienda, più aziende possedute dallo stesso imprenditore o un solo ramo dell'attività. Il codice prevede una serie di poteri-doveri in capo all'affittuario in maniera che questi abbia la libertà operativa per gestire l'impresa, ma nello stesso tempo tutela l'interesse del locatore affinché non sia menomata l'efficienza dell'azienda che dovrà ritornare a sua disposizione alla scadenza del contratto.
Pertanto l'affittuario:
Il nuovo Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un procedimento fondato su un patto tra professionisti/imprese e fisco per concordare preventivamente i redditi ed il valore della produzione netto da assoggettare a tassazione, ricevendo in cambio un trattamento premiale.
Possono accedere al CPB anche le società che applicano gli ISA. In questi casi, l’accettazione della proposta da parte di società di persone e soggetti equiparati e di società di capitali in regime di trasparenza fiscale, vincolerà anche tutti i soci e gli associati.
Check list ASD e SSD per nomina di un responsabile interno antiviolenza
Entro il 31 dicembre 2024 tutte le associazioni e società sportive dilettantistiche devono nominare un responsabile interno antiviolenza, che abbia specifiche competenze e non faccia parte del board dell’ente perché possa essere garantita la sua indipendenza.
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