Sulla base della variazione percentuale, pari al +0,8%, dell'Indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati nel biennio 2023-2024, l'Inps ha determinato le nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno 2025 per i lavoratori domestici.
Prima di passare all'esposizione dei dati in forma tabellare l'Istituto, nella Circolare n. 29 del 30 gennaio, conferma gli esoneri previsti dall’articolo 120, commi 1 e 2, della legge n. 388/2000, n. 388, con decorrenza 1° febbraio 2001, e gli esoneri istituiti dall’articolo 1, commi 361 e 362, della L. n. 266/2005, con decorrenza 1° gennaio 2006.
Viene confermata, pertanto, la minore aliquota contributiva dovuta per l’Assicurazione Sociale per l’Impiego (ASpI) dai datori di lavoro soggetti al contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) che incide sull’aliquota complessiva.
Per i rapporti di lavoro a tempo determinato continua ad applicarsi il contributo addizionale (art. 2, comma 28,L. n. 92/2012) a carico del datore di lavoro, pari all’1,40% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali (retribuzione convenzionale), che non si applica ai lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti.
Nella Circolare l'Istituto fornisce indicazioni anche in merito all'incentivo per il posticipo della pensione per i lavoratori domestici.
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Atto dichiarativo di impresa familiare
L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:
Concordato preventivo biennale persone fisiche 2025-2026: versione Cloud
Il DM MEF del 28 aprile 2025 ha definito la metodologia in base alla quale l’Agenzia Entrate formulerà ai contribuenti potenzialmente interessati la proposta di concordato preventivo per il biennio 2025/2026 e che non hanno quindi già un’adesione in corso per il biennio 2024/2025.
E’ già disponibile anche il software “Il tuo ISA 2025 CPB”, che consente di effettuare i calcoli e di trasmettere sia i modelli relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale sia l’eventuale adesione della proposta di concordato preventivo biennale.
Abbiamo quindi pubblicato la nuova applicazione cloud per valutare la convenienza a aderire al concordato preventivo biennale 2025-2026 da parte delle Persone Fisiche titolari di partita IVA individuale.
L'applicazione consente di simulare, una volta ricevuta la proposta dall’Agenzia Entrate, la convenienza di adesione, in termini di risparmio di imposte e di contributi previdenziali, in ragione delle previsioni di reddito per il prossimo biennio (2025 e 2026), anche in base a diversi scenari, per i seguenti casi:
Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025: contributi previdenziali e assistenziali
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