Firmato il decreto interministeriale MIMIT-MUR riguardante l'adozione delle linee guida previste dall'articolo 65 del Codice della Proprietà Industriale.
Lo segnala il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con notizia pubblicata sul proprio portale.
La riforma della proprietà industriale, ricorda il Ministero, è stata raggiunta sia con l'approvazione della legge di modifica al Codice della Proprietà Industriale sia con l'emanazione dei conseguenti strumenti attuativi (4 circolari e le linee guida).
Con le novità introdotte imprese, Università, Enti di ricerca e IRCSS potranno collaborare in modo sempre più sinergico all’interno del sistema ricerca ed innovazione, tramite un più agevole accesso alla proprietà industriale.
Inoltre, con l'abolizione del cosiddetto “professor’s privilege”, la titolarità delle invenzioni è stata trasferita alla struttura di appartenenza dell’inventore. Il ricercatore può autonomamente depositare la domanda di brevetto solo in caso di inerzia da parte della struttura di appartenenza.
Le strutture di ricerca, spiega il MINIT, potranno così innestare "virtuosi processi di valorizzazione delle innovazioni e trasferimento tecnologico, anche a vantaggio della competitività del Sistema Paese", andando in questo modo sia ad allineare l’Italia al resto dei principali Paesi occidentali, sia a rendere concreto l’obiettivo del dialogo tra il mondo della ricerca pubblica e quello produttivo, con ricadute sulla valorizzazione delle nuove tecnologie.
La riforma della proprietà industriale va quindi a valorizzare la collaborazione tra le imprese e Università, Enti pubblici di ricerca e IRCSS.
Formulario del professionista d’impresa
Il formulario del professionista d’impresa, guida, in maniera pratica ed efficace, alla stipula delle diverse tipologie di contratti, quali l’affitto d’azienda, l’agenzia, l’assicurazione e l’associazione in partecipazione per citarne alcuni.
L'opera raccoglie un'ampia varietà di formule relative alla gestione della vita d’impresa e, grazie al suo taglio pratico, offre un ausilio indispensabile per orientare gli operatori del settore in una materia connotata da un crescente grado di complessità per effetto dei ripetuti interventi del legislatore e delle continue elaborazioni giurisprudenziali.
Costituzione fondo patrimoniale da parte dei coniugi
Il fondo patrimoniale è disciplinato dagli artt. 167-171 del codice civile, che lo definisce come un complesso di beni determinati che realizzano un patrimonio di destinazione.
Questo istituto è stato introdotto nell’ordinamento nazionale con la riforma del diritto di famiglia del 1975, L. 151, andando a sostituire il “patrimonio familiare”, che era disciplinato dall’art. 177 del codice civile.
Esso può essere costituito da uno o da entrambe i coniugi, o da un terzo ed è destinato dal titolare a garantire e soddisfare i bisogni della famiglia.
La soddisfazione di tali bisogni avviene attraverso i frutti, che derivano dall’impiego dei beni costituiti in fondo patrimoniale.
Attraverso questo strumento giuridico i coniugi, quindi, danno vita ad un patrimonio autonomo e separato, costituito per garantire la stabilità economica della famiglia.
La redazione di un ricorso tributario, oggi più che mai, richiede un'attenzione particolare alle continue evoluzioni normative, giurisprudenziali e dottrinali. La riforma della giustizia tributaria, entrata in vigore in diverse fasi tra fine 2022 e inizio 2024, ha trasformato profondamente il panorama.
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