Mercoledì 13 maggio 2020

Studi professionali: linee guida per la salute e sicurezza di datori di lavoro, dipendenti e clienti

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Confprofessioni ha realizzato e pubblicato sul proprio sito internet un documento che spiega come gestire e organizzare il lavoro di professionisti e dipendenti nel post-emergenza Covid-19, ovvero durante la cosiddetta "Fase 2".
Si tratta di vere e proprie linee guida che forniscono chiarimenti circa l'applicazione del Protocollo sulle misure per il contrasto e il contenimento del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto lo scorso 24 aprile tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero del Lavoro, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero della Salute e le parti sociali, tra cui Confprofessioni.

Il documento è articolato nei seguenti 12 punti:

  • Informazioni
  • Modalità di ingresso in studio
  • Modalità di accesso di clienti, fornitori e visitatori esterni
  • Pulizia e sanificazione dello studio
  • Precauzioni igieniche personali
  • Dispositivi di protezione individuali
  • Gestione spazi comuni (distributori bevande e snack, aree fumatori, etc.)
  • Organizzazione del lavoro
  • Gestione entrata e uscita dei dipendenti
  • Spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
  • Gestione di una persona sintomatica in studio
  • Sorveglianza sanitaria, medico competente/RLS

Clicca qui per accedere al testo integrale.


Fonte: http://www.confprofessioni.eu
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  • Contratto di joint venture tra studi professionali

    Il contratto di joint venture si può definire nel nostro caso come un accordo in forza del quale due o più studi (o imprenditori) mettono in comune dei mezzi per collaborare e cooperare al fine di fornire una maggiore specializzazione e quindi un'assistenza al cliente più completa sotto vari aspetti (giuridico, di diritto internazionale, fiscale).
    Nell'esecuzione della propria prestazione professionale, ciascuno studio conserva autonomia e individualità, così che siamo di fronte ad un contratto associativo atipico, distinto anche dal contratto di società.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Atto dichiarativo di impresa familiare

    L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
     Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:

    • agli utili dell'impresa familiare;
    • ai beni acquistati con essa e agli incrementi dell'azienda, anche in ordine all'avviamento.

    a cura di: Dott.ssa Cinzia De Stefanis
  • Ricorsi per decadenza dei termini: avviso di accertamento e cartella di pagamento

    Ricorsi per decadenza dei termini: avviso di accertamento e cartella di pagamento

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