Come noto il Decreto "Rilancio (DL n. 34/2020) ha introdotto, per l'anno 2020, un'agevolazione in favore delle famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro, da utilizzare per il pagamento di servizi offerti in Italia da imprese turistico ricettive, agriturismi e bed & breakfast, il cosiddetto "Bonus vacanze".
Può essere richiesto dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 e fruito, a determinate condizioni, dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021 (termine finale prorogato dal decreto legge n. 137/2020 - Decreto "Ristori"), da un solo componente per nucleo familiare.
L'importo massimo da utilizzare è di 500 euro per i nuclei familiari composti da più di due persone, che si riduce a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona.
Il bonus è fruibile nella misura dell'80% sotto forma di sconto per il pagamento dei servizi prestati dal fornitore e per il 20% come detrazione di imposta in sede di dichiarazione dei redditi.
L'Agenzia delle Entrate ha aggiornato la propria guida fiscale, fornendo tutte le informazioni utili per richiedere correttamente il nuovo "Bonus vacanze" e rispondendo ad alcune delle domande più frequenti sul tema.
In una di queste, ad esempio, l'Agenzia chiarisce che il bonus vale anche se il soggiorno si estende al di fuori del periodo previsto dall'agevolazione, a condizione che almeno un giorno tra il 1° luglio 2020 e il 30 giugno 2021, termine, ricordiamo, modificato dal decreto "Ristori".
Clicca qui per accedere alla guida.
Contratto di joint venture tra studi professionali
Il contratto di joint venture si può definire nel nostro caso come un accordo in forza del quale due o più studi (o imprenditori) mettono in comune dei mezzi per collaborare e cooperare al fine di fornire una maggiore specializzazione e quindi un'assistenza al cliente più completa sotto vari aspetti (giuridico, di diritto internazionale, fiscale).
Nell'esecuzione della propria prestazione professionale, ciascuno studio conserva autonomia e individualità, così che siamo di fronte ad un contratto associativo atipico, distinto anche dal contratto di società.
Concordato preventivo biennale persone fisiche 2025-2026: versione Cloud
Il DM MEF del 28 aprile 2025 ha definito la metodologia in base alla quale l’Agenzia Entrate formulerà ai contribuenti potenzialmente interessati la proposta di concordato preventivo per il biennio 2025/2026 e che non hanno quindi già un’adesione in corso per il biennio 2024/2025.
E’ già disponibile anche il software “Il tuo ISA 2025 CPB”, che consente di effettuare i calcoli e di trasmettere sia i modelli relativi agli indici sintetici di affidabilità fiscale sia l’eventuale adesione della proposta di concordato preventivo biennale.
Abbiamo quindi pubblicato la nuova applicazione cloud per valutare la convenienza a aderire al concordato preventivo biennale 2025-2026 da parte delle Persone Fisiche titolari di partita IVA individuale.
L'applicazione consente di simulare, una volta ricevuta la proposta dall’Agenzia Entrate, la convenienza di adesione, in termini di risparmio di imposte e di contributi previdenziali, in ragione delle previsioni di reddito per il prossimo biennio (2025 e 2026), anche in base a diversi scenari, per i seguenti casi:
Tutte le agevolazioni della dichiarazione 2025: bonus mobili ed elettrodomestici
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