L'8 luglio la Camera ha votato la fiducia all Ddl di conversione del Decreto Rilancio che, tra l'altro, ha confermato lo slittamento dell'obbligo di nomina del revisore legale o dell'organo di controllo nelle Srl entro l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2021, ossia nel 2022.
Proprio qualche giorno fa i Commercialisti avevano definito "sbagliato e dannoso" l''emendamento al Dl Rilancio approvato in Commissione Bilancio alla Camera che proroga al 2022 il termine per nominare gli organi di controllo o il revisore nelle società a responsabilità limitata e nelle società cooperative costituite alla data del 16 marzo 2019.
Le società che si sono già dotate di organi di controllo, hanno dichiarato i Commercialisti, sono infatti almeno 50mila su 68mila e questo emendamento va di fatto a penalizzare ingiustamente le imprese che si sono impegnate a rispettare la norma, premiando invece quelle che finora non si erano messe in regola.
"Come troppo spesso accade in Italia, ha dichiarato il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti Massimo Miani, "vengono "condonati" comportamenti non virtuosi".
L'emendamento "è un colpo al sistema di allerta, ossia alla più rilevante novità introdotta dalla riforma della crisi di impresa, ma soprattutto a chi rischia di esserne vittima".
Costituzione associazione temporanea d’impresa
L’associazione temporanea d’impresa si realizza attraverso un accordo di collaborazione tra due o più società per lo svolgimento congiunto di una determinata attività o di un affare complesso limitatamente al periodo necessario per il suo compimento.
L’associazione temporanea d’impresa può essere inquadrata nella joint venture contrattuale.
Procuratore generale dell’impresa
A differenza dell’institore, i semplici procuratori hanno il potere di compiere gli atti pertinenti all’esercizio dell’impresa, ma non sono preposti ad essa. Quindi non hanno autonomia né potere direttivo, ma mansioni esclusivamente esecutive. La gestione dell’impresa è tenuta dal titolare stesso o dall’institore, i quali si servono per porre in essere gli atti già da loro deliberati dell’opera dei procuratori, sia nell’ambito dell’intera impresa, sia in un ambito circoscritto (settore di affari).
La legge estende ai procuratori unicamente le norme già esaminate sulla pubblicità della procura, delle sue limitazioni e della revoca (art. 2209 c.c.).
Atto dichiarativo di impresa familiare
L'art. 230 bis del codice civile costituisce una norma di chiusura in quanto regola i rapporti che si vengono ad instaurare tra titolare dell'impresa e suoi collaboratori - parenti e affini - quando tra questi non sia stato configurato un diverso rapporto [quale prestazione di lavoro subordinato (art. 2094 del codice civile), società (art. 2251 del codice civile), associazione in partecipazione (art. 2549 del codice civile), o comunione di azienda (art. 177 del codice civile)].
Ad ogni modo, quando il rapporto tra familiari risulta inquadrabile nell'ambito dell'impresa familiare, la norma prevede che qualora i collaboratori prestino la loro attività di lavoro in modo continuativo nella famiglia o nell'impresa familiare, gli stessi hanno diritto al mantenimento secondo la condizione patrimoniale della famiglia e, in proporzione alla quantità e qualità del lavoro prestato, a partecipare:
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