Lunedì 6 maggio 2024

CFC: definite le regole per optare per il regime sostitutivo

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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L’articolo 3 del Dl n. 209/2023, attuativo della delega fiscale, ha modificato la disciplina CFC (il regime disciplinato dall’articolo 167 del TUIR) prevedendo, nell’ottica di semplificare la verifica dei requisiti per l’accesso al trattamento speciale, l’introduzione di un regime opzionale di tassazione alternativa, evitando il raffronto tra il livello di tassazione effettiva estera e quello di tassazione virtuale interna.
L’opzione ha durata di tre anni a partire dal periodo in cui è stata espressa l’adesione ed è irrevocabile. Al termine del triennio, essa si intende tacitamente rinnovata salvo revoca.

L’agevolazione consiste in un’imposta sostitutiva pari al 15% dell’utile contabile netto dell’esercizio di ciascuna controllata, calcolato senza tenere conto delle imposte che hanno concorso a determinare tale valore, la svalutazione degli attivi e gli accantonamenti a fondi rischi.

Nel Provvedimento del 30 aprile l'Agenzia delle Entrate definisce:

  • l'ambito di applicazione;
  • le modalità di esercizio, revoca e cessazione dell'efficacia dell’opzione;
  • la determinazione dell'utile contabile netto e liquidazione dell'imposta;
  • gli utili delle controllate assoggettati a imposta sostitutiva;
  • gli effetti sul monitoraggio dei valori fiscali.

Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    Ricevere uno "schema d'atto" dall'Agenzia Entrate può essere un momento delicato, ma è anche un'opportunità per presentare la propria posizione prima che l'atto diventi definitivo. Prima di redigere la memoria difensiva, è fondamentale prestare attenzione a diversi aspetti chiave per massimizzare le possibilità di successo.

    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
    • verificare che la documentazione su cui si basa l'accertamento sia effettivamente quella in possesso dell'Agenzia e che le citazioni siano accurate;
    • raccogliere la documentazione pertinente che possa confutare le contestazioni mosse e organizzarla in modo logico e facilmente consultabile;
    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

    a cura di: Studio Dott. Alvise Bullo

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