Venerdì 25 giugno 2021

Al via i pagamenti del Contributo a fondo perduto Sostegni-bis

a cura di: AteneoWeb S.r.l.
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Con Comunicato Stampa congiunto l'Agenzia Entrate ed il Ministero dell'Economia e delle Finanze informano che sono stati disposti i pagamenti dei contributi a fondo perduto riconosciuti in via automatica dal Decreto Sostegni bis (art. 1 del Dl n. 73/2021) a favore degli operatori economici, colpiti dall'emergenza epidemiologica "Covid-19", già beneficiari del contributo previsto dal primo Decreto Sostegni.
Sono 1,77 milioni di bonifici, per un totale di circa 5 miliardi di euro, che, verranno accreditati, senza bisogno di nuove istanze, direttamente sui conti correnti dei soggetti che avevano richiesto e ricevuto l'aiuto previsto dal primo decreto Sostegni. 
A questi si aggiungono anche 38mila crediti d'imposta, per circa 166 milioni di euro, che verranno riconosciuti, sempre in via automatica, agli operatori che avevano scelto questa modalità di erogazione.
Il contributo spetta esclusivamente ai soggetti con partita Iva attiva al 26 maggio 2021, data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis.

Le modalità di corresponsione del nuovo contributo sono le stesse che il beneficiario aveva scelto per il precedente. Dunque, chi per il primo contributo a fondo perduto aveva optato per l'erogazione tramite bonifico postale o bancario, il contributo automatico del decreto Sostegni bis verrà accreditato sullo stesso conto corrente bancario o postale. Se, invece, per il precedente contributo si era scelto l'utilizzo in compensazione, anche il nuovo contributo automatico del decreto Sostegni bis sarà riconosciuto sotto forma di credito d'imposta, utilizzabile in compensazione nel modello F24 con l'indicazione del codice tributo 6941 istituito con la risoluzione dell'Agenzia delle Entrate n. 24/E del 12 aprile 2021.


Fonte: https://www.agenziaentrate.gov.it
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    Sono fondamentali alcuni passaggi:

    • comprendere a fondo lo schema d'atto - leggere attentamente e identificare le contestazioni specifiche, gli importi richiesti, le annualità interessate e le norme violate secondo l'Agenzia delle Entrate;
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    • valutare i termini di presentazione (scadenze ed eventuali sospensioni dei termini);
    • e a quel punto determinare la strategia difensiva. Le contestazioni dell'Agenzia sono basate su fatti errati? Ci sono precedenti giurisprudenziali o prassi consolidate? Lo schema d'atto presenta vizi di forma (es. mancanza di motivazione, errori nell'indicazione delle norme)?

    La redazione della memoria difensiva diventa dunque il passaggio essenziale della strategia difensiva.
    Prendersi il tempo necessario e i giusti supporti per analizzare tutti questi aspetti prima di agire può fare la differenza nel risultato finale.

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